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Emilia Romagna

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Lo Zafferano, è insieme ad altre tipiche produzioni dell'Emilia Romagna, una eccellenza da promuovere e valorizzare. L'ampliamento di quella mappa dei sapori percorso obbligato che racconta il rapporto tra l'uomo e la natura, tra saperi e sapori di una terra.

Lo zafferano in Emilia Romagna

L’Emilia e la Romagna sono, da sempre, terre di confine.
Un territorio con la vocazione di uno spazio cerniera tra la grande regione alpina, di cui è il prolungamento meridionale, e l’area mediterranea, cui danno accesso numerosi passi montani di facile transitabilità
Sulla via Emilia, che attraversa in linea retta la regione da Rimini a Piacenza, confluiscono le strade appenniniche che proseguono poi fino al Po e alla costa adriatica.
Logico quindi che nel percorso dei mercanti che trasportavano lo zafferano verso il nord, dalla Toscana, dalle Marche, dall’Umbria, dall’Abruzzo e Molise, qualche bulbo restasse per strada. E così troviamo che già nel diciottesimo secolo la coltivazione dello zafferano era presente in Romagna, come testimoniano scritti di ordini religiosi dell’epoca.
La grave carestia (“il gastigo della carestia”), che colpì la regione negli anni 1765/1768, portò all’abbandono della coltivazione dello zafferano e di altre colture di pregio per lasciar posto alla coltivazione del grano e degli altri prodotti maggiormente necessari a fornire nutrimento alla popolazione.
A distanza di due secoli, a partire dagli anni novanta, si riaccende in regione l’interesse per lo zafferano, come testimoniato dagli studi e dalle sperimentazioni compiute allora in materia dall’Università di Parma e da poco ripresi.
Soltanto in periodi recenti troviamo però in regione piccole coltivazioni di zafferano effettuate da agriturismi e da aziende agricole a corollario di produzioni piu’ importanti. Sotto questa forma la coltivazione dello zafferano è presente nell’alta Valmarecchia, a Talamello, sulle colline di Faenza, a Casola di Montefiorino in provincia di Modena e a Rottofreno in provincia di Piacenza. Una svolta nella coltivazione dello zafferano in regione può venire dallo sviluppo delle attività dell’Associazione “Zafferano del Ventasso” che a partire dal 2011 sperimenta positivamente la coltivazione di uno zafferano di montagna sull’Appennino Reggiano, nel comune di Ramiseto, alle pendici del monte Ventasso, nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano. Questa coltura, innovativa per l’area, è stata introdotta anche per ridare vita a terreni che rischiavano l’abbandono.
Le condizioni pedoclimatiche della zona di coltivazione e i risultati finora ottenuti confortano gli sforzi dei produttori che hanno un’idea precisa in testa, questa: “ Se riusciremo a incrementare e a far diventare tipica del nostro appennino la produzione di uno zafferano di primissima qualita’, avremo realizzato non solo un utile per i produttori, ma anche un arricchimento del nostro territorio”.
Emilia Romagna. Terra non solo di parmigiano reggiano, prosciutti, salami, tortelli, cappelletti, lambrusco, albana, sangiovese…. Lungo la “strada dei vini e dei sapori”, ora, un’agricoltura di qualità propone anche lo zafferano.



Associazione Produttori Zafferano del Ventasso