Zafferano di Gubbio
L’Associazione Zafferano di Gubbio nasce dall’intento di alcuni giovani di recuperare, valorizzare e
far conoscere questa antica e pregiata spezia. Essa riunisce produttori, cultori ed interessati alla
produzione e valorizzazione dello zafferano di Gubbio, per lavorare insieme al recupero di una
tradizione produttiva e gastronomica cara all’Umbria e al Centro Italia.
Nel territorio di Gubbio (Umbria, Italy) da sempre crescono spontaneamente alcune specie di Crocus
sativus (L.) e la loro presenza si attesta molto spesso in prossimità di boschi di querce, numerosissimi in
queste zone. La coltivazione è stata ripresa ormai da alcuni anni ed è accertato come l’ottima
vocazione del territorio riesca ad offrire un prodotto di notevole qualità.
“La crescita di un territorio non può che passare per l’approfondimento delle sue più autentiche e
originarie vocazioni”.
A partire dal logo, l’Associazione Zafferano di Gubbio intende coniugare e comunicare il valore
aggiunto dato dalle peculiarità del prodotto e dal forte legame con le tradizioni culturali del territorio.
Il marchio collettivo e i dati contenuti in etichetta; l’adesione all’Associazione Zafferano Italiano; la
promozione di numerose iniziative intese a salvaguardare la tipicità della produzione dei soci; la
predisposizione di un apposito disciplinare di produzione garantiscono che lo Zafferano di Gubbio che
arriva sulla vostra tavola sia stato prodotto, trasformato e confezionato con metodi naturali in questo
angolo d’Umbria sospeso nel tempo.
Lo Zafferano di Gubbio rappresenta una risorsa economica, turistica, culturale e per le sue
caratteristiche uniche anche una difesa delle tradizioni e dell’ambiente locale. Una sfida avvincente,
che siamo pronti ad affrontare con entusiasmo e con l’aiuto di chiunque ne condivida i valori.
Alcune nozioni Storiche
Il 21 aprile 1379 il Camerlengo del comune di Gubbio paga la grossa somma di 36 fiorini
d’oro e 27 soldi per l’acquisto di cera, confetti, “zaferamine” e spelta da offrire al cardinale
di Perugia quando venne a Gubbio (1).
Il 17 ottobre 1443 il Camerlengo acquista presso Antonio, speziale, candele di sego e di
cera, spezie, pepe e “zafarano” e corde per i cavalli del duca Oddantonio, per i famigli di
stalla e per i garzoni di corte, come da bollettino del fattore ducale Nicola (22).
Poco più di due mesi dopo, il 20 dicembre, nuovo acquisto presso l’aromatario Paolozzo di
confetti, cera lavorata, pepe e “zaffarano” (3).
In questo caso la compera era stato fatta per il passaggio presso Costacciaro della
magnifica signora Costanza da Varano che l’anno dopo sposerà Alessandro Sforza. Dalla
loro unione nascerà Battista, futura moglie di Federico da Montefeltro.
L’undici febbraio 1665 furono fatti i conti della bottega di Francesco Nicolelli. Tra le
numerosi merci elencate si trovano anche sei once di zafferano e una libbra e mezzo di
“zafferano greco”, il cui valore è nettamente inferiore al primo (4).
Tra il 1788 e il 1793 Domenico Cecchetti, speziale del’Ospedale, acquistò numerosi prodotti
per la sua bottega tra i quali lo zafferano. Gli acquisti furono fatti presso il negozio Balducci
(5).
...nel Cinquecento, nella zona di Piobbico, stando agli scritti di Costanzo Felici, si coltivava
lo zafferano diffuso anche nel confinante territorio Eugubino (6).
(1) Sezione di Archivio di Stato di Live Gubbio, Fondo Comunale, Camerlengo, reg. n. 1, c. 60r.
(2) SASG, Fondo Comunale, Camerlengo, reg. n. 24, c. 31r.
(3) (3) SASG, Fondo Comunale, Camerlengo, reg. n. 24, c. 25r.
(4) (4) SASG, Fondo Ente Ospedaliero, I.G.15, pp. 3 e 4.
(5) (5) G.M. NARDELLI, Biodiversità Risorse Cultura, Perugia 2006, pp. 132, 134.
(6) (6) C.Felici : Dell’insalata e piante che in qualunque modo vengono per cibo dell’homo; (a cura
di Guido Arbizzoni), Ed. Quattroventi, Urbino, 1988.
Via tifernate, 204
06024 Gubbio (Pg)
P.iva. 03332650542
C.F.: 92016250547
www.zafferanodigubbio.net
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